FSI ricevuta dalla Prefettura di Palermo su aggressioni nel pronto soccorso
palermitano e nuova rete ospedaliera approvata
Un posto fisso di polizia e più vigilanza privata nei pronto soccorso
palermitani che ancora ne sono sprovvisti. A chiederlo è la Fsi, Federazione
Sindacati Indipendenti a seguito dei numerosi casi di aggressione nei confronti
di personale infermieristico, medico e sanitario.
Il 13 giugno scorso, a Palermo, un uomo ha spintonato al muro una
dottoressa e ha dato 2 pugni all’infermiera, seminando il panico tra i
pazienti, in attesa di essere soccorsi con codici gialli e verdi.
Il sindacato aveva già denunciato episodi analoghi dovuti alla mancanza di
sicurezza e alla carenza di personale sanitario, ai prefetti della Sicilia e
all’assessore regionale Baldo Gucciardi che ha ricevuto la Fsi proprio il 29
giugno scorso.
"I posti di polizia, negli ospedali sprovvisti, sono ormai necessari –
dichiara Calogero Coniglio componente della segreteria regionale della Fsi e
coordinatore regionale della Confederazione Usae - dopo i numerosi episodi di
violenza che si sono registrati all’interno dei punti di emergenza soprattutto
in un capoluogo di regione che conta assieme agli extracomunitari non censiti
quasi un milione di abitanti. Negli ultimi mesi, da aprile ad oggi, ben 4
volte il personale sanitario dei pronto soccorso Villa Sofia-Cervello, Civico
il Policlinico ha subito aggressioni fisiche. Gli ospedali Policlinico,
Ingrassia e Cervello sono sprovvisti di posto di polizia, mentre al Villa Sofia
è garantito il servizio fino alle 20. Una situazione che dovrebbe suscitare
l'attenzione anche del gruppo al consiglio comunale. Avevamo scritto alla
Regione e ai sindaci delle 2 città con il maggior numero di abitanti Leoluca
Orlando a Palermo e Bianco a Catania, ma i due sindaci hanno ignorato la
problematica da noi segnalata non convocandoci. Evidentemente alla politica non
interessa questa problematica".
Sono state fatte negli anni addietro 9 denunce alla Procure siciliane e due
interrogazioni parlamentari ai Ministri della Salute e degli Interni alla
Camera e al Senato promosse dalla Fsi.
"Ieri siamo stati ricevuti dal Capo di Gabinetto della
Prefettura dott. Umberto Massocco e dal Vice Prefetto Aggiunto dott.ssa Maria
Baratta - continua Coniglio – che hanno dimostrato grande attenzione, la
prefettura si è mostrata subito disponibile ad attivarsi, e a chiedere alle
amministrazioni chiarimenti in merito alle ultime gravi aggressioni per
verificare se sono state rispettate le norme sulla sicurezza del lavoro da
parte delle aziende.
Il Capo di Gabinetto ha dichiarato che “garantirà la massima attenzione
rispetto alle questioni prospettate dalla Fsi in considerazione della loro
rilevanza rispetto all’interesse collettivo”.
"Mentre noi ieri portavamo sul tavolo della prefettura di Palermo le
problematiche della sanità siciliana, carenza di personale sanitario - dichiara
Antonio Di Martino, dirigente sindacale - a Roma il Ministero della Salute
approvava il Piano della rete ospedaliera siciliana, precisamente il nuovo
decreto 1188/2016 firmato il 29/6/16 dall'assessore - continua Coniglio - Il
documento, che stiamo analizzando pagina per pagina, tabella per tabella,
doveva delineare i posti letto, e fissare chiusure e accorpamenti di reparti,
di unità operative, semplici e complesse. Sulla rete ospedaliera si baserà il
programma di assunzioni, continuamente rimandate a data da destinarsi. Il
piano, partorisce dopo un lungo iter che ha visto da un lato i politici romani,
nei Ministeri della Salute e dell'Economia, che chiedono la chiusura dei
piccoli ospedali, dall'altro i politici siciliani impegnati a tutelare le strutture
del bacino elettorale di pertinenza, in una perversa logica spartitoria di
letti e di primari. Tutto ciò a scapito della buona sanità".
"Auspichiamo che dal documento sortiscano meno posti per primari, meno
dirigenti, e più infermieri, medici delle aree d'emergenza, fisioterapisti,
tecnici di radiologia e di laboratorio analisi, ostetriche/i, oss, insomma le
professioni sanitarie non mediche che ogni giorno lavorano in prima linea. Al
momento nessun plauso a nessuno, aspettiamo di leggere bene i numeri. Il Piano
approvato della rete ospedaliera per essere operativo dovrà essere pubblicato
sulla gazzetta ufficiale di agosto", conclude il sindacato.
Un posto fisso di polizia e più vigilanza privata nei pronto soccorso
palermitani che ancora ne sono sprovvisti. A chiederlo è la Fsi, Federazione
Sindacati Indipendenti a seguito dei numerosi casi di aggressione nei confronti
di personale infermieristico, medico e sanitario.
Il 13 giugno scorso, a Palermo, un uomo ha spintonato al muro una
dottoressa e ha dato 2 pugni all’infermiera, seminando il panico tra i
pazienti, in attesa di essere soccorsi con codici gialli e verdi.
Il sindacato aveva già denunciato episodi analoghi dovuti alla mancanza di
sicurezza e alla carenza di personale sanitario, ai prefetti della Sicilia e
all’assessore regionale Baldo Gucciardi che ha ricevuto la Fsi proprio il 29
giugno scorso.
"I posti di polizia, negli ospedali sprovvisti, sono ormai necessari –
dichiara Calogero Coniglio componente della segreteria regionale della Fsi e
coordinatore regionale della Confederazione Usae - dopo i numerosi episodi di
violenza che si sono registrati all’interno dei punti di emergenza soprattutto
in un capoluogo di regione che conta assieme agli extracomunitari non censiti
quasi un milione di abitanti. Negli ultimi mesi, da aprile ad oggi, ben 4
volte il personale sanitario dei pronto soccorso Villa Sofia-Cervello, Civico
il Policlinico ha subito aggressioni fisiche. Gli ospedali Policlinico,
Ingrassia e Cervello sono sprovvisti di posto di polizia, mentre al Villa Sofia
è garantito il servizio fino alle 20. Una situazione che dovrebbe suscitare
l'attenzione anche del gruppo al consiglio comunale. Avevamo scritto alla
Regione e ai sindaci delle 2 città con il maggior numero di abitanti Leoluca
Orlando a Palermo e Bianco a Catania, ma i due sindaci hanno ignorato la
problematica da noi segnalata non convocandoci. Evidentemente alla politica non
interessa questa problematica".
Sono state fatte negli anni addietro 9 denunce alla Procure siciliane e due
interrogazioni parlamentari ai Ministri della Salute e degli Interni alla
Camera e al Senato promosse dalla Fsi.
"Ieri siamo stati ricevuti dal Capo di Gabinetto della
Prefettura dott. Umberto Massocco e dal Vice Prefetto Aggiunto dott.ssa Maria
Baratta - continua Coniglio – che hanno dimostrato grande attenzione, la
prefettura si è mostrata subito disponibile ad attivarsi, e a chiedere alle
amministrazioni chiarimenti in merito alle ultime gravi aggressioni per
verificare se sono state rispettate le norme sulla sicurezza del lavoro da
parte delle aziende.
Il Capo di Gabinetto ha dichiarato che “garantirà la massima attenzione
rispetto alle questioni prospettate dalla Fsi in considerazione della loro
rilevanza rispetto all’interesse collettivo”.
"Mentre noi ieri portavamo sul tavolo della prefettura di Palermo le
problematiche della sanità siciliana, carenza di personale sanitario - dichiara
Antonio Di Martino, dirigente sindacale - a Roma il Ministero della Salute
approvava il Piano della rete ospedaliera siciliana, precisamente il nuovo
decreto 1188/2016 firmato il 29/6/16 dall'assessore - continua Coniglio - Il
documento, che stiamo analizzando pagina per pagina, tabella per tabella,
doveva delineare i posti letto, e fissare chiusure e accorpamenti di reparti,
di unità operative, semplici e complesse. Sulla rete ospedaliera si baserà il
programma di assunzioni, continuamente rimandate a data da destinarsi. Il
piano, partorisce dopo un lungo iter che ha visto da un lato i politici romani,
nei Ministeri della Salute e dell'Economia, che chiedono la chiusura dei
piccoli ospedali, dall'altro i politici siciliani impegnati a tutelare le strutture
del bacino elettorale di pertinenza, in una perversa logica spartitoria di
letti e di primari. Tutto ciò a scapito della buona sanità".
"Auspichiamo che dal documento sortiscano meno posti per primari, meno
dirigenti, e più infermieri, medici delle aree d'emergenza, fisioterapisti,
tecnici di radiologia e di laboratorio analisi, ostetriche/i, oss, insomma le
professioni sanitarie non mediche che ogni giorno lavorano in prima linea. Al
momento nessun plauso a nessuno, aspettiamo di leggere bene i numeri. Il Piano
approvato della rete ospedaliera per essere operativo dovrà essere pubblicato
sulla gazzetta ufficiale di agosto", conclude il sindacato.
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